E’ il caos! Tra lo stupore e l’incredulità è partita “la corsa al 110%”, un bonus incredibile, non per niente è super, che mira nientemeno che alla massiccia riqualificazione del patrimonio edilizio italiano. Un caos che promette miracolose realtà!
Il bonus è un’ottima possibilità per ristrutturare ad un costo contenuto, abbiamo già visto che non è completamente gratuito, ma sicuramente conveniente (vedi Biolcalenda luglio 2020). Riguarda il miglioramento sismico e/o delle prestazioni energetiche complessive degli edifici esistenti.
L’isolamento è considerato tra gli interventi “trainanti”, cioè indispensabili, a condizione che: “i materiali isolanti utilizzati dovranno rispettare i Criteri Ambientali Minimi di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 11 ottobre 2017”. Quali sono i materiali che rispettano questi criteri (CAM)? per essere considerati sostenibili? Il Decreto premia davvero le soluzioni sostenibili?
Vediamo innanzitutto una lista dei materiali più diffusi che rispettano i CAM e poi potremo dare le risposte a queste domande. Nell’elenco sono stati scelti materiali che possiedono l’etichetta ambientale EPD (Environmental Product Declaration), una delle certificazioni che garantisce l’idoneità dei materiali.

Principali materiali isolanti certificati per il superbonus (dal più sostenibile al più inquinante):

SUGHERO: (In pannelli o sfuso) materiale versatile adatto sia all’isolamento interno che esterno, di partizioni verticali, orizzontali e in copertura. Resistente, non teme l’umidità, traspirante e con buone capacità isolanti in fase invernale ed estiva. Costo medio-alto.
Impatto sull’ambiente: materiale integralmente di origine vegetale con il miglior indice GWP*. Bisogna comunque tenere conto che la disponibilità della materia prima è limitata e quindi le coltivazioni devono essere sostenibili. I pannelli vengono realizzati tramite la sola fusione ad alta temperatura senza l’uso di collanti.

FIBRA DI CANAPA 100% naturale: (In pannelli e stuoie) malleabile, leggera, possiede buone qualità isolanti. Può essere paragonata ad una “imbottitura”, quindi viene prevalentemente utilizzata con il supporto di strutture a telaio (legno o metallo). Costo medio-alto.
Impatto sull’ambiente: buon indice GWP*. La disponibilità di materie prime è illimitata (anzi riutilizza gli scarti della prod. agricola). Qui vengono considerati solo i prodotti di origine vegetale, ma alcuni pannelli e stuoie vengono realizzati inserendo fibra di poliestere che rende il materiale meno sostenibile e non compostabile.

CELLULOSA: (In fiocchi) materiale riciclato che, nel contesto dei materiali sostenibili, vanta ottime prestazioni termiche e costo contenuto. L’impasto è particolarmente adatto al riempimento in intercapedine o nell’isolamento dei sottotetti non abitati. Nel caso in cui non esista già un’intercapedine necessita di una lastra di contenimento.
Impatto sull’ambiente: molto basso poiché riutilizza materiale riciclato.

FIBRA DI LEGNO: (In pannelli e stuoie) pannelli tra i più utilizzati, possiedono un ottimo compromesso tra capacità isolanti, prezzo e facilità di posa. Nonostante la leggerezza, il che li rende ottimi per l’isolamento delle coperture, possiedono ottime caratteristiche di isolamento termico in fase estiva. Vanno adeguatamente protetti dalle intemperie perché soffrono l’umidità.
Impatto sull’ambiente: basso poiché riutilizza scarti della lavorazione del legno. Il materiale è di origine vegetale. Pannelli e stuoie vengono realizzati con modalità diverse, entrambi a basso consumo di energia.

IDRATI DI SILICATO DI CALCIO: (Mattoni/lastre) mattoni di origine minerale. Da non confondere con le lastre in silicato di calcio, completamente prive di cemento e utilizzate per il risanamento antimuffa (con potere isolante minore). Rappresentano un buon compromesso tra costo e capacità isolante. Sono adatti a rivestire superfici perfettamente complanari e murature già assestate.
Impatto sull’ambiente: medio. Le materie prime sono disponibili in natura, ma l’estrazione è un’attività a rischio per il territorio. Il consumo di energie per la produzione delle materie prime non è trascurabile.

VETRO CELLULARE: (Mattoni/lastre e granulare) materiale in parte di origine minerale e in parte riciclato. Le sue principali caratteristiche sono: la sua elevata resistenza e l’impermeabilità a gas e vapore acqueo. Queste qualità lo rendono particolarmente adatto all’utilizzo in pareti controterra, sottofondi e zoccolature. L’alternativa sostenibile a materiali quali EPS e XPS nei punti esposti all’acqua.
Impatto sull’ambiente: medio. Le materie prime di cui è composto sono ampiamente disponibili in natura, ma comporta un elevato consumo di energia e un inquinamento rilevante.

LANA DI ROCCIA E LANA DI VETRO: (Pannelli e stuoie) materiali molto comuni e piuttosto simili come prestazioni. Vengono utilizzate principalmente per isolare partizioni verticali, coperture inclinate e partizioni interne in cartongesso. Ottimo potere isolante in fase invernale, prestazioni inferiori in fase estiva.
Impatto sull’ambiente: alto. La lana di vetro è ancora meno sostenibile della lana roccia. Entrambe hanno origini minerali (con una parte di riciclato) comportano un consumo di risorse naturali molto basso, ma allo stesso tempo un elevato consumo di energia e un inquinamento rilevante. Ricercare le versioni “eco” che non contengono leganti e additivi a base formaldeide.

POLISTIRENE EPS e XPS: (Pannelli) i più diffusi in assoluto! Resistenti, leggeri, economici, con ottime prestazioni di isolamento, anche se solo in fase invernale. Data la scarsa traspirabilità possono interagire in modo negativo con il passaggio di vapore acqueo attraverso la muratura.
Impatto sull’ambiente: molto alto. Questi materiali sono di origine fossile, cioè derivati del petrolio, quindi sia il consumo di risorse naturali, sia il consumo di energia e sia la quantità di inquinamento generale prodotto sono elevati. Durante la produzione vengono inoltre disperse nell’ambiente miscele tossiche per gli organismi acquatici.
Va ricordato che consultando il certificato EPD di questi materiali si scoprirà che il contenuto di riciclato in genere è molto basso: intorno al 10%.

NOTE: salvo quando diversamente specificato i materiali sono traspiranti e garantiscono buone prestazioni termiche anche durante la fase estiva. Per tabella di confronto con specifiche tecniche: 8plan.net

Conclusioni:
Nell’elenco vediamo che sono idonei al superbonus sia materiali di origine vegetale o riciclati, caratterizzati da un ciclo di vita sostenibile, sia quelli derivati dal petrolio, decisamente meno sostenibili. Altro fattore degno di nota: al momento materiali “naturali” ad elevata sostenibilità, come paglia o calce e canapa, non dispongono ancora di certificazione, ciò è dovuto probabilmente al fatto che la loro produzione è meno industrializzata.
Rimane sempre a noi la responsabilità della scelta, per non trasformare una possibile rivoluzione verde in una grave fonte di inquinamento. Attenzione, questa volta non possiamo nemmeno nasconderci dietro la scusa del costo elevato: sfruttiamo davvero le potenzialità del bonus e inneschiamo un vero rinnovamento dell’ECOlogia e dell’ECOnomia.

*GWP: Global Warming Potential, uno dei parametri utilizzati per classificare la sostenibilità di un materiale, cioè quanto esso contribuisce all’effetto serra. E’ un indicatore di sostenibilità o valore ambientale.